Rifiuti&Sicurezza

Chiarimenti sui PCB

I Policlorobifenili (PCB) sono contaminanti ambientali di origine industriale prodotti in grandi quantità dal 1930 per vari usi commerciali, principalmente come componenti di fluidi dielettrici. Sebbene la produzione industriale dei PCB sia stata interrotta o drasticamente ridotta fra gli anni ’70 e gli anni ’90 a livello mondiale, essi sono ancora presenti nell’ ambiente in conseguenza delle loro caratteristiche chimiche e fisiche. La struttura chimica è caratterizzata dalla presenza della struttura base del bifenile su cui sono presenti da 1 a 10 atomi di cloro, come ad esempio:

Le diverse combinazioni determinate da numero e posizione degli atomi di cloro possono dare luogo a 209 diversi composti o “congeneri”. I PCB sono scarsamente solubili in acqua, molto solubili nei grassi, resistenti alla degradazione chimica, fisica e biologica. Nell’ ambiente si accumulano nella componente organica dei suoli e entrano nella catena alimentare concentrandosi soprattutto nella parte lipidica degli alimenti. Salendo lungo la catena alimentare raggiungono l’uomo che li assume soprattutto attraverso il consumo di grassi animali. La tossicità dei PCB, dimostrata su animali di laboratorio, e sull’uomo in seguito a esposizione occupazionale e accidentale, si manifesta con disordini cutanei, perdita di peso, danni epatici, disfunzioni endocrine e riproduttive. La IARC ha classificato i PCB come cancerogeni per l’uomo (Gruppo 1) nel 2013, dopo uno studio che ha coinvolto 26 esperti di 12 paesi 1.
La tossicità dei PCB è correlata alla posizione degli atomi di cloro sulla molecola. Alcuni congeneri (PCB diossina-simili) hanno una struttura disposta nello spazio in modo simile a quella delle diossine che gli permette di agire con lo stesso meccanismo di tossicità; gli effetti tossici di questi congeneri sono dunque gli stessi della 2,3,7,8-TCDD , ma di minore intensità. Tutti gli altri congeneri della famiglia dei PCB, i PCB non diossina-simili, prevalenti nelle matrici ambientali e alimentari, hanno meccanismi di tossicità ed effetti tossici propri. Per molti PCB non diossina-simili è stata dimostrata l’attività immunotossica e la capacità di interferire con l’omeostasi endocrina; i loro effetti tossici si manifestano soprattutto sul sistema nervoso in fase di sviluppo e sulle funzioni dei neurotrasmettitori.

Attualmente, il Regolamento 1272/08/CE (CLP) classifica queste sostanze come tossiche specifiche verso organi bersaglio (cat.2) per esposizione ripetuta e altamente inquinanti per l’ambiente acquatico:

N° INDEX                  NOME                                    NUMERO CE       NUMERO CAS      CLASSIFICAZIONE

602-039-00-4    polychlorobiphenyls;PCB    215-648-1    1336-36-3      STOT RE 2 (*), Aquatic Acute 1, Aquatic Chronic 1

PITTOGRAMMI DI PERICOLO

 

                                                                           

Infine vogliamo ricordare che in Italia, a Brescia, esiste tuttora una grave situazione di inquinamento del suolo causato dai PCB, che ha costretto il comune a censire il sito come SIN (sito di interesse nazionale) presso il Ministero dell’Ambiente (dato che la produzione industriale di questi composti era iniziata nel 1932 ed era cessata nel 1983).

 

FONTI:

AA.VV.   “Carcinogenicity of polychlorinated biphenyls and polybrominated biphenyls”     IARC Monographs

March 2013 

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