Rifiuti&Sicurezza

Il biossido di titanio come additivo alimentare: lo studio dell’EFSA

Il biossido di titanio (TiO2) ormai da svariati anni è impiegato come colorante bianco (identificato con la sigla E171 secondo il Reg. 1129/11/UE) negli alimenti e nei mangimi; il gruppo di studio EFSA (l’Agenzia Europea sulla Sicurezza Alimentare) sugli aromi e gli additivi alimentari ha condotto uno studio per la valutazione sulla sicurezza per la salute del biossido di titanio utilizzato a tale scopo. Da questo studio sono emerse diverse conclusioni, alcune delle quali sono riassumibili di seguito:

– l’assorbimento delle nanoparticelle di TiO2 da parte dell’organismo è basso, ma questo composto può accumularsi nel corpo umano, data la sua bio-recalcitranza;

– non sono stati rilevati effetti tossici sull’organismo ad una dose massima giornaliera di 1000 mg/kg;

– esistono indicazioni di possibili aberrazioni del colon dovute all’esposizione del TiO2;

– non esistono studi appropriati sui possibili effetti cancerogeni delle nanoparticelle di TiO2;

– in base ai dati scientifici noti sulla genotossicità del biossido di titanio, le particelle di quest’ultimo        potrebbero causare danni al DNA e ai cromosomi, ma non mutazioni genetiche;

– in base al punto precedente la preoccupazione per la genotossicità delle particelle di TiO2 presenti nel colorante E171 non sarebbe da escludere;

– rispetto alla genotossicità un valore limite delle dimensioni delle particelle di TiO2 potrebbe essere difficile da stabilire.

In base a tutte queste considerazioni e incertezze il gruppo di studio EFSA ha concluso che il biossido di titanio non si può più considerare sicuro se impiegato come additivo alimentare.

 

FONTI:

“Safety assessment of titanium dioxide (E171) as a food additive”    EFSA journal 25 marzo 2021

 

 

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