Rifiuti&Sicurezza

Biossido di titanio: facciamo chiarezza

Il biossido di titanio (TiO2) è un composto chimico che attualmente viene utilizzato industrialmente in molteplici prodotti (vernici, alimenti, cosmetici, carta, farmaci, dentifrici, inchiostri, fibre) dato il suo elevatissimo potere coprente dovuto al suo alto indice di rifrazione (pari a 2,80 per la varietà rutilo); per questa proprietà esso ha letteralmente soppiantato altri composti chimici utilizzati in passato come pigmenti bianchi (come il carbonato di calcio, il solfuro di zinco, il solfato di bario e l’ossido di zinco). Data ormai la scarsità dei giacimenti contenenti il minerale (ilmenite) da cui si estrae questo composto e il suo sempre più diffuso utilizzo come pigmento bianco, attualmente esso viene esclusivamente prodotto per sintesi chimica mediante due distinti processi (quello al solfato, più datato e il più moderno processo al cloruro), raggiungendo in entrambi rese intorno al 90%. Recentemente la Commissione Europea ha emanato il Regolamento delegato 217/2020 del 4 ottobre 2019 con il quale modifica il Regolamento 1272/2008 sulle sostanze pericolose (noto come “Regolamento CLP“) introducendo la nuova classificazione per il biossido di titanio (che precedentemente non l’aveva):

«2.12. Miscele contenenti biossido di titanio

L’etichetta dell’imballaggio delle miscele liquide contenenti ≥ 1 % di particelle di biossido di titanio di diametro aerodinamico pari o inferiore a 10 μm deve recare la seguente indicazione: EUH211: “Attenzione! In caso di vaporizzazione possono formarsi goccioline respirabili pericolose. Non respirare i vapori o le nebbie.” L’etichetta dell’imballaggio delle miscele solide contenenti ≥ 1 % di particelle di biossido di titanio deve recare la seguente indicazione: EUH212: “Attenzione! In caso di utilizzo possono formarsi polveri respirabili pericolose. Non respirare le polveri.” Inoltre, l’etichetta dell’imballaggio delle miscele liquide e solide non destinate alla vendita al pubblico e non classificate come pericolose che sono etichettate con l’indicazione EUH211 o EUH212 deve recare l’indicazione EUH210.»

Di seguito uno stralcio della tabella dell’allegato VI così modificata:

Numero della sostanza Denominazione chimica Numero CE Numero CAS Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazioni di pericolo Pittogrammi, codici di avvertenza
022-006-002 biossido di titanio; [in polvere contenente ≥ 1 % di particelle con diametro aerodinamico ≤ 10 μm] 236-675-5 13463-67-7 Carc. 2 H351 (inalazione)

GHS08 Wng

 

Come si può leggere sopra, la pericolosità è dovuta alle polveri di TiO2 contenenti particelle respirabili aventi diametro pari o inferiore a 10 micron; quindi è logico dedurre che in prodotti quali dentifrici, vernici, creme, inchiostri da stampa il pericolo sia trascurabile, data la natura pastosa di questi.

FONTI

  • Reg. 217/2020/UE

  • Buchner, Schliebs, Winter, Buchel   “Chimica inorganica industriale” Piccin 1996

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