Rifiuti&Sicurezza

Prevenzione infortuni sul lavoro

Come primo articolo di questo blog vorrei scrivere qualcosa riguardo la sicurezza sul lavoro; perchè è importante la sicurezza sul lavoro? La risposta più ovvia sarebbe:” Perchè non si può rischiare di morire al lavoro!!”. Stranamente, nel nostro Paese, questa frase viene ripetuta centinaia di volte sugli organi di stampa SOLO quando gli incidenti sono già avvenuti; nessuno dei soggetti coinvolti a qualunque titolo in questo importante ambito si preoccupa della cosa più importante: FARE PREVENZIONE. Ma spesso i datori di lavoro si giustificano affermando che i costi aziendali inerenti la sicurezza sul lavoro sono insostenibili; questa affermazione in parte è vera se si considerano, ad esempio, le spese da affrontare per l’acquisto di macchinari più sicuri, o di impianti antincendio, e così via; ma per alleggerire questi costi l’Inail ogni anno mette a disposizione un bando (di diversi milioni di euro) per le aziende virtuose che vogliono migliorare i loro standard di sicurezza a beneficio dei lavoratori. Inoltre, anche le Regioni fanno la loro parte in questo senso, emettendo bandi di finanziamento finalizzati ad invogliare le aziende virtuose che intendono investire sulla sicurezza. Ma un aspetto importante che viene quasi sempre trascurato e che non incide più di tanto sul budget annuale aziendale è la FORMAZIONE. L’articolo 37 del D.Lgs. 81/08 (c.d.”testo unico” sulla sicurezza) al suo primo comma recita testualmente: “Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:
a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;
b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.”  Rendere i lavoratori consapevoli dei rischi a cui possono andare incontro sul posto di lavoro è fondamentale ai fini della prevenzione (si pensi, ad esempio,a quale possa essere la natura di questi rischi in un’impresa edile o in un’azienda chimica); a tale proposito l’articolo 18 comma 1 lettera i del sopracitato “testo unico” recita: “informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione”; questo articolo stabilisce gli obblighi del datore di lavoro e del dirigente. Ma, beninteso, anche i lavoratori devono fare la loro parte ai fini della prevenzione; in altre parole non possono beatamente infischiarsene delle disposizioni messe in atto dal datore di lavoro, e ciò è sancito dall’articolo 20 comma 1: ” Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.” Quindi risulta evidente come, in un qualunque contesto lavorativo, ogni soggetto coinvolto deve necessariamente fare la propria parte per adempiere agli obblighi stabiliti dalla legge; ma molte volte basterebbe semplicemente un pò di buon senso per evitare che succedano tragedie, il più delle volte dalle conseguenze devastanti; un esempio esplicativo e convincente di quanto appena detto è rappresentato dal video:  . I dati dell’ Inail relativi agli infortuni nell’anno 2015 sono comunque allarmanti: sono stati complessivamente poco più di 416 mila, dei quali il 18% ” fuori dall’azienda” (cioè con mezzo di trasporto e in itinere) e viene registrato un calo del 4% rispetto al 2014; c’è da dire però che il trend è decrescente (il calo rispetto al 2011 è del 22%). Nell’attesa della pubblicazione dei dati Inail dell’anno in corso sembra quanto mai opportuno che ci debba essere più sinergia tra gli operatori del comparto “sicurezza sul lavoro”, le associazioni di categoria, i sindacati, i ministeri competenti, l’Inail, i datori di lavoro e gli organi di informazione per ridurre in maniera significativa gli infortuni sul lavoro, a beneficio della salute dei lavoratori e, last but not least, della produttività e competitività del nostro Paese.

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