Rifiuti&Sicurezza

Qualche considerazione sulla “cattura” e il “sequestro” dell’anidride carbonica

Come molti sanno, l’anidride carbonica (detta anche diossido di carbonio) di formula CO2, è un gas che provoca il temutissimo “effetto serra” (ma non è l’unico). Essa rappresenta infatti  il prodotto finale delle reazioni di ossidazione del carbonio ad opera dell’ossigeno atmosferico; la più importante di queste reazioni è la respirazione, mediante la quale ossidiamo il carbonio organico contenuto nel cibo per produrre energia, acqua e anidride carbonica. Questo gas esiste da sempre sul nostro pianeta (più precisamente da quando alcuni tipi di batteri produssero l’ossigeno che permise agli esseri umani di viverci), ma da qualche decennio la sua concentrazione in atmosfera è aumentata in maniera preoccupante. Da alcuni anni in alcuni paesi si sono intraprese strategie mirate a ridurre la concentrazione di CO2 in atmosfera, tra cui quella della “cattura” e del “sequestro”; in particolare alcuni metodi consisterebbero nel vero e proprio intrappolamento del gas in alcuni tank sotterranei. Ora, senza voler entrare nel merito di queste tecniche ingegneristiche vorrei solo ricordare alcune cose:

– in quanto gas la CO2 tende naturalmente a salire verso l’alto;

– se immagazzinata sotto terra in condizioni particolari potrebbe provocare esplosioni;

– il suo “sequestro” non farebbe altro che spostare l’inquinamento dall’aria al terreno.

Viceversa la chimica ci insegna che l’anidride carbonica può essere trasformata e/o utilizzata industrialmente in molti modi, tra i quali:

– produzione di policarbonati;

– utilizzo come agente estinguente negli estintori;

– come “ghiaccio secco” (cioè allo stato solido) per la conservazione degli alimenti;

– produzione di acidi carbossilici mediante reazione con i reattivi di Grignard;

– nella produzione di laser;

– nella reazione di carbonatazione del cemento;

– nella produzione di bevande gassate;

– come fluido “supercritico” .

Infine, un esempio virtuoso di “cattura” della CO2 è stato recentemente messo a punto da un’azienda svedese, che tramite l’anidride carbonica di scarto produce cemento “green” ad alte prestazioni. L’azienda dichiara: “Siamo un’impresa innovativa attenta al clima e forniamo cemento ad alte prestazioni. È nostro dovere produrre un cemento più rispettoso dell’ambiente in ogni sua applicazione. Il nostro obiettivo è essere protagonisti nella battaglia contro il cambiamento climatico, trovando soluzioni innovative che possano essere un’alternativa allo stoccaggio del carbonio” . In conclusione: mentre la “cattura” della CO2 può rappresentare una soluzione valida per il contrasto all’effetto serra, il suo “sequestro” sotterraneo andrebbe contro ogni logica naturale ed ambientale.

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1 Commento

  1. Walter

    Sempre esaustivo, caro dr. Sergi

    Rispondi

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